2 Comments

  1. Confesso di aver scoperto tardi l’immensa figura di Luciano Bianciardi, uomo di rara potenza espressiva, capace di una straordinaria vicinanza agli umili.
    Ci sono arrivato indirettamente studiando la Toscana mineraria e ricostruendo la storia della Montecatini. Le miniere sono l’origine della Montecatini e i minatori ne sono i protagonisti e Bianciardi è il “cantore” che meglio di tutti ha descritto i loro sacrifici, le loro lotte, la loro passione e la loro “religione” del lavoro.
    Come chimico sono rimasto stupito della precisione dei resoconti, anche sul piano scientifico e l’obiettività dei giudizi nonostante il forte coinvolgimento emotivo; come uomo e come cittadino sono rimasto affascinato dalla sua lotta per i diritti umani e dalla sua vicinanza a queste figure così genuine.
    Memorabili molte sue pagine sia de “I minatori della Maremma” che della “Vita agra” per cui Luciano Bianciardi è entrato prepotentemente nel racconto che io faccio della Chimica cercando di cogliere quell’esaltante intreccio tra scienza e letteratura.
    Appena potrò cercherò di avere un incontro con la Vostra Fondazione.
    A primavera uscirà un mio articolo sulla rivista “l’Argentariana” del Centro Studi Don Pietro Fanciulli di Porto Santo Stefano.

    1. Mi scuso per la mancata risposta e grazie per il suo commento che coglie un punto centrale della narrativa bianciardiana.
      Bianciardi è passionale e nello stesso tempo analitico.

      Un augurio di buon anno, anno del centenario della nascita, e quando vuole venirci a trovare con piacere, ci scriva in posta elettronica.

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